Formazione frasi: come insegnare?

Buonasera tutti/e, mi chiamo Silvana e dopo aver letto alcune conversazioni su questo forum vorrei provare a farvi una domanda.
Da questa settimana insegno in una secondaria di primo grado e mi interesserebbe capire se avete qualche consiglio su come insegnare ai ragazzi la sintassi inglese, in particolare la forma SVO

Buonasera Silvana!
Domanda interessante! Innanzitutto in bocca al lupo per l’inizio del nuovo anno scolastico.
Ad ogni modo, nella mia carriera ho avuto modo di insegnare alla primaria così come alla secondaria, dove questo particolare argomento diventa sempre più complesso perché il programma prevede lo studio di diverse strutture sintattiche e di tempi verbali sempre più complessi.
Chiaramente, è bene che abbiano una buona base – se non ci si lavora sin dalla scuola primaria costruendo una base solida il lavoro non è poi così semplice. Basti pensare alla lingua italiana e alla complessità della struttura frasale, l’analisi logica e del periodo sembrano essere un incubo ma sono effettivamente molto utili per comprendere il funzionamento di una lingua.
Ricordo di aver letto degli articoli interessanti che raccontavano di come dei ricercatori specializzati nei disturbi della sordità avessero utilizzato la metafora del soldato e alcuni giochi di carte per spiegare la sintassi a un bambino sordo e migliorare la sua abilità di produzione orale e scritta nella lingua italiana – ricordo che al tempo avevo provato ad usare una tecnica simile e riproporla come attività ai miei ragazzi e l’avevano apprezzata parecchio. È stata anche molto efficace in termini di apprendimento, devo dire, e soprattutto divertente

Cara Letizia, mi incuriosisce parecchio questa tua proposta, di che si tratta?
L’argomento da cui hai tratto ispirazione deve essere molto interessante – mi piacerebbe mi spiegassi come sei riuscita a riadattare un’attività simile all’insegnamento della lingua inglese! Sono sicura sia un grande vantaggio per un’insegnante approfondire questo tipo di argomenti!

Certo Silvana, ti racconto in breve l’attività del generale e i suoi soldatini, ma in primis è bene chiarire la metafora secondo la quale appunto, il generale è il verbo della frase, colui che assegna i ruoli tematici ai complementi che sono appunto i soldatini.
L’attività alla quale avevo pensato è la seguente: si dividono gli alunni in gruppi da 4 o 5 e per ogni gruppo si seleziona un generale al quale viene dato un foglio con scritto un verbo tra quelli elencati nei vari esercizi.
Gli altri alunni del gruppo sono i suoi soldati, ad ognuno l’insegnante consegna la “divisa” ovvero un foglio di carta da appiccicare alla maglietta dove viene scritto il complemento necessario.

Il compito del generale è quello di formare la frase nel minor tempo possibile muovendo i suoi soldati “in formazione vincente”, e cioè, formando una frase grammaticalmente corretta.
Il gruppo che ottiene più punti vince, ovviamente! Cosa?
Questo sta alla fantasia dell’insegnante

Più sono grandi, più l’attività può diventare complicata e quindi i gruppi sempre meno e i soldati per ogni gruppo sempre di più.
È un’attività che funzionerebbe anche per l’apprendimento delle secondarie which, who, that o addirittura a supporto dell’insegnamento alle primarie!

Care colleghe, mi sono appena collegata per chiedere aiuto dopo i primi giorni di scuola e… leggo questa bella idea! Ho iniziato anche io con delle classi alle secondarie e dovrò affrontare gli stessi argomenti, quindi Silvana la tua proposta è davvero uno spunto!

Per le mie classi stavo giusto pensando di proporre attività un po’ più coinvolgenti all’inizio, che permetta ai ragazzi di conoscersi meglio, stare a contatto tra loro e prendere confidenza mentre si apprende in maniera ludica un argomento che sarà sicuramente difficoltoso!
Poi si passerà ai classici esercizi scritti, che sono comunque indispensabili but soooo boring

Benvenuta Alessandra, siamo sulla stessa barca allora
Eh si, gli esercizi sono davvero necessari – tu quali proponi solitamente?

Beh, ci sono diverse tipologie di esercizio che si possono proporre per farli esercitare.
Non so, se si parte da un livello molto base (come per le mie classi che putroppo non hanno avuto modo di imparare l’inglese adeguatamente durante le primarie) suggerisco esercizi come:

Assegnato il verbo, scrivi una frase.
In questo caso, proporrei verbi “più straightforward” come to drink, to eat, to tale, to give, to ask… sappiamo che richiedono un complemento quindi è necessario che formino delle frasi che abbiano almeno i complementi necessari.

Buonasera colleghe! Mi unisco anche io – Alessandra, ho provato a proporre il tuo stesso esercizio, durante una lezione molto standard in cui chiedevo ai ragazzi di uscire alla lavagna e appunto inventare una frase – purtroppo è molto meno coinvolgente di quanto non abbia proposto Letizia con la sua attività!
Ho avuto una classe terza alle secondarie di primo grado quindi ricordo che avevo suggerito loro – anche in preparazione all’esame, che richiede la comprensione di un testo scritto quindi è necessario che esercitino la lettura – di stampare la biografia del loro personaggio famoso preferito, l’esercizio prevedeva di trovare nel testo i verbi e i relativi complementi.
L’ho fatto anche per far si che potessero arricchire il loro vocabolario

Ottimo spunto Laura, sicuramente li coinvolge perché leggerebbero un testo di loro interesse. Grazie per l’idea, ci proverò
L’insegnamento della sintassi is not much fun, unfortunately…

Ricordo che con le classi prime avevo proposto un’attività più coinvolgente per insegnare loro la costruzione, che li aveva parecchio divertiti ed era risultata molto utile ma ho notato che più crescono più trovare metodologie ludiche per l’insegnamento della grammatica è complicato  

Grazie per il commento positivo, cara Laura!
Per rispondere ad Alessandra, beh…hai ragione, con i più grandi mi trovo spesso anche io in difficoltà.

Sono curiosa però… che attività avevi proposto?
Scambiarci idee è davvero utile magari posso prendere spunto…

Hai ragione, è davvero utile! Mi fa piacere condividerla, certo
Si chiama colour coded writing e si svolge alla lavagna… non ricordo esattamente dove l’avessi letta ma provo a spiegarvela.

L’insegnante propone alla lavagna una frase semplice SVO, dopo aver distribuito ai suoi allievi dei cartoncini colorati.
Lo scopo è quello di ampliare questa frase semplice perciò, direttamente alla lavagna, l’insegnante inizia ad aggiungere dei pezzi alla frase e gli studenti dovranno poi muovere i loro cartoncini colorati per continuarla.

Si adatta ad ogni tipo di livello e al programma che state svolgendo, ad esempio, i cartoncini potrebbero richiedere di aggiungere don’t oppure doesn’t, se ritenete necessario un ripasso della forma negativa, oppure can, should, might se state spiegando i modali.
Può adattarsi alla spiegazione delle relative which, who, that e così via, insomma, ad ogni necessità

Sicuramente è importante che poi si rifletta insieme sul perché gli elementi sono stati posizionati in un certo ordine

Bellissima idea!!! Grazie mille per la spiegazione Alessandra, la proverò se assicuri successo

Buongiorno colleghe!!!
Grazie, sono felice di avere aperto questa discussione. Bellissime proposte e idee!

Alessandra, la tua attività effettivamente mi ricorda tantissimo una map che mi è stata inviata da una collega a scuola, quando le ho espresso lo stesso dubbio col quale ho avviato questa utilissima conversazione!

Si chiama colour coded mind maps – se l’admin lo permette potrei postarla! Potrebbe essere utile a tutti

Buongiorno a tutte!
Grazie per i vostri interventi, rendete il nostro forum dinamico, interessante e lo arricchite sempre di più con idee meravigliose!

Cara Silvana, mi invii pure l’immagine, proverò a postarla.

Ilaria Open Minds

Grazie Silvana per avermi inviato così tempestivamente l'immagine. Avresti tempo di spiegarci l'attività, prima di iniziare la giornata lavorativa?
La trovo ben elaborata, potrebbe essere uno spunto interessante per tutte le insegnanti partecipanti al nostro forum OpenMinds.

Ilaria Open Minds

Grazie per averla postata, Ilaria!

Insomma mi è stata suggerita per le classi prime, avendo iniziato da poco a studiare l’inglese in maniera così approfondita e avendo poche basi dalla primaria – è semplice e soprattutto aiuta per via dei colori, appunto!

Mi permetto di far presente che è bene non sottovalutarne l’importanza, permette l’elaborazione degli input da parte della loro memoria visiva e soprattutto è un modo di suggerire una metodologia di studio che è davvero efficace per chi sfrutta questo tipo di memoria – la costruzione di schemi colorati mi ha salvata così tante volte ai tempi dell’università!

Comunque l’attività in sé è molto semplice, devono seguire i colori / numeri e creare delle frasi – è un ottimo ripasso anche degli aggettivi e permette di riprendere il vocabolario di interesse per il nostro programma!
Lo possiamo proporre alla lavagna, oppure creare delle schede apposite da lasciare di compito, insomma  anche questa si adatta ad ogni necessità

Buongiorno colleghe! Bello fare colazione leggendo i vostri post prima di iniziare il primo venerdì dell'anno

Silvana, il tuo suggerimento di tener presente l’importanza dei colori mi ricorda tantissimo il gioco che avevo proposto ai miei bambini delle primarie per iniziare ad avvicinarli all’argomento senza “spaventarli” con le regole! Avevo usato i lego!!!
Fondamentalmente avevo chiesto loro di costruire le frasi – su ogni lego vi era un adesivo con un verbo/sostantivo, perché il livello era molto basso.
Mettendo insieme le frasi in maniera corretta, la costruzione avrebbe formato un bel castello. Quindi per la base ho usato i lego più lunghi e sempre più corti per costruire le torri e così via. Insomma, la figura di base potete inventarla voi il principio è che senza la costruzione della frase in maniera corretta, non ottengono alcune costruzione, appunto, che rimanga in piedi

Inoltre, ho notato che hai parlato di “basi scarse dalle primarie” e perciò credo potrebbe essere molto utile perché in questo caso il gioco gli rimarrà molto impresso, credetemi, e sarà utilissimo in futuro per far si che possano apprendere più facilmente il concetto di frase formata da un verbo e dai complementi che questo regge.

Infondo, sappiamo bene che non sono concetti banali

Buongiorno a tutte!

Hai ragione Laura, è bello svegliarsi leggendo tante buone idee.
Soprattutto... grazie per aver suggerito tante alternative agli esercizi classici che tante volte mi ritrovavo a proporre

Beh… forse uno di questi è un po’ un must però…visto che si parla di saldare le basi per gli alunni delle primarie, direi che un buon esercizio da far fare è questo
Si propone:
- O il soggetto
- O il verbo
E poi una serie continua di domande come
- Chi?
- Cosa?
- Di chi?
- Di che cosa?
- A chi?
- A che cosa?
Ecc..
Si chiede loro di costruire una frase – dando spazio alla fantasia o addirittura una storia.
È bello se fatta in gruppo, ma può essere assegnato anche come compito per casa infatti lo ritroviamo in svariate grammatiche!

Laura, Alessandra, altre due idee interessantissime!
Non so come ringraziarvi, ero un po’ terrorizzata ma questo brain storming di idee e attività mi ha dato una carica in più per iniziare l'anno scolastico al meglio e introdurre l’argomento!

Buon lavoro a tutte e buon primo weekend