Classroom Management

Buonasera a tutte care insegnanti!
Ho deciso di aprire questo thread perché la scorsa settimana una collega ha sollevato una questione interessante durante uno scambio di opinioni a proposito di attività volte all’insegnamento delle preposizioni di luogo.
Riporto il link, per chi fosse interessato: https://openminds.forumattivo.com/t14-insegnare-le-preposizioni-di-luogo

Noi di Open Minds abbiamo dunque deciso di suggerire uno scambio di idee e proposte – sempre molto interessanti – sul class management: come gestire una classe – è una questione fondamentale per qualunque insegnante: anche dopo anni di esperienza, non sempre è chiaro come comportarsi.
L’ambiente classe è un mondo a sé stante che presenta casistiche e dinamiche sempre nuove – è dunque fondamentale sapere quale approccio seguire ed essere preparate.

Il punto di forza di questo forum siete proprio voi – uno scambio di idee o, perché no, di esperienze personali – potrebbe essere una buona base e uno spunto per imparare qualcosa di nuovo proprio partendo dalla vostra scuola di vita.

Sollecitiamo dunque questo argomento, anche per suggerire la partecipazione ai nostri corsi di formazione, in caso foste interessate ad approfondire la vostra conoscenza come figure di insegnanti.

Vi lascio con questa lista di regole – ripresa dal sito www.weareteachers.com
1. Build relationships
2. Make positive phone calls home
3. Celebrate hard work
4. Maintain authority all year long
5. Make sure that students know what your rules mean
6. Accomodate all learnings
7. Be prepared

Cosa ne pensate?

Buongiorno Ilaria e a tutti voi di Open Minds  
Grazie per questo spunto interessantissimo – ho proprio voglia di mettermi in gioco in prima persona, perciò ho dato una lettura al sito da cui hai ripreso queste sette regole – credo siano una perfetta base di partenza!

Mi sento in particolare di commentare la regola nr. 3 – celebrate hard work – la descrizione suggerita dal sito mi ha fatto tornare in mente quanto studiato in università.

Durante gli anni di magistrale ho avuto modo di studiare gli aspetti psicologici dell’educazione linguistica e quanto scritto qui mi ha subito fatto tornare in mente le fondamentali che la nostra Professoressa ci ha insegnato durante il suo corso: il file rouge di tutto il processo apprendimento è la motivazione.
Ricordo che ripeteva sempre questa frase: motivation is the driving force and it needs to be maintained – it comes from inside and a teacher has the duty to protect it!
Credo vivamente che un approfondimento sull’importanza della motivazione e sulle linee guida da tener presenti – per noi insegnanti – perché questa venga mantenuta sia fondamentale per sviluppare migliori abilità nel class management.

Ottimo Alessandra, interessante!
Vuoi provare ad esporre un breve riassunto di quanto appreso nel tuo percorso di studi?
Credo sia molto utile per tutti noi

Certo, con piacere!    
Beh, non mi dilungo sulle varie tipologie di motivazione riconosciute dai vari psicologi e pedagoghi presi in analisi durante il corso frequentato ma trovo fondamentale riportare quanto appreso studiando Dörnyei, uno tra i più importanti psicolinguisti.

Il linguista britannico parlava di tre aree in cui è cruciale tener presente questa fondamentale dell’apprendimento: la figura dell’insegnante in prima persona, il corso e in terzo luogo il gruppo.

È necessario che l’insegnante adotti atteggiamenti positivi e che sia aperto al confronto – la personalità gioca un ruolo fondamentale.
Un buon insegnante ha la capacità di adattare il proprio metodo di insegnamento a qualsiasi situazione e un atteggiamento dinamico, che permette una metodologia di insegnamento volta ad obiettivi reali, influenza la percezione che gli alunni hanno dei propri professori.

In secondo luogo Dörnyei ritiene fondamentale che il corso sia ritenuto pertinente e rilevante da parte dell’alunno: è necessario che comprenda gli obiettivi reali di quanto appreso – deve comprendere l’utilità oggettiva e la possibile applicazione di quanto imparato in futuro.
In ultimo si parla di gruppo – la classe. La classe è un gruppo ma si è soliti vedere sottogruppi in ogni classe: è fondamentale che l’insegnante percepisca questa dinamica e che prenda provvedimenti. Questo aiuta una migliore gestione degli studenti e crea relazioni più aperte e positive – positivity is foundamental.

Positive emotions amplify, energise and make learning a pleasant or pleasure experience (Balboni).

Alessandra, questo è quello che vogliamo.
GRAZIE.
Hai dato delucidazioni fondamentali e illuminanti – non vedo l’ora di leggere cosa propongono altre tue colleghe!

Buongiorno, e grazie – questo forum mi sta dando stimoli per imparare sempre di più

Ho paura che tante volte noi insegnanti, dopo anni e anni di lavoro, rischiano di trovarsi in un periodo di stallo – senza stimoli per imparare cose nuove.
Ma…come per i nostri studenti, è un dovere imparare, con costanza e sempre di più!

Alessandra, il tuo commento mi ha spinta a fare ricerche personali su quanto affermato da Dörnyei e mi sono imbattuta in un articolo dove spiega i ten commandements per tutelare la motivazione dei nostri studenti e di conseguenza rendere l’apprendimento efficace e l’ambiente classe favorevole!

Benvenuta Silvana, grazie!
Se vuole inviarmi il link, lo posto volentieri.

Siamo pronte a leggere qualche tua proposta

Certo, lo invo subito!    
Beh, le sette regole pubblicate sopra sono una linea guida perfetta.
Per quanto mi riguarda, mi ritrovo completamente d’accordo – ed estremamente interessata – con quanto scritto da Alessandra.
Però mi sento di dire che a mio avviso la regola fondamentale è proprio la prima: build relationships.

Perché?
Beh… credo sia la cosa più difficile e, come si diceva nel thread sull’insegnamento delle preposizioni, il momento cruciale sono le primissime ore di scuola.
Lo studente deve rispettare e soprattutto fidarsi del proprio insegnante.
Come si fa?
Beh, un’Insegnante (capital letter!) è interessato ad ogni singolo studente – vuole conoscere i sui punti deboli e i suoi punti di forza: dei primi deve fare materia di lavoro, dei secondi elogio.
È necessario che ci sia sempre un feedback positivo da parte dell’insegnante – soprattutto per i risultati raggiunti con hard work, e non solo quelli che si concretizzano in valutazioni ottime.

Anche una sufficienza è un traguardo per chi ha difficoltà – un buon insegnante non può dimenticarlo!

Credo che questa riflessione rimandi alla seconda regola… i genitori devono essere consapevoli – il processo di apprendimento è un continuum tra le mura della classe e quelle della propria casa: se in entrambi sussiste un ambiente positivo allora il gioco è fatto!

Buongiorno a tutte colleghe!
 
Ho letto tutto quanto con estrema attenzione e piacere.
Silvana quanto dici è sicuramente importante e corretto, ma mi sento contestare una piccola cosa – se l’insegnante si impegna troppo a conoscere i propri studenti, potrebbe rischiare di diventare amico/a e perdere il loro rispetto, o meglio, di non avere autorità!
In questo caso, allora, la regola 4 non verrebbe rispettata…non pensi?

Benvenuta Laura!  
Credo che quanto dici sia – appunto – la parte più difficile del lavoro.
Non penso, come dici, che il rischio di diventare loro amico/a sia così alto: in fondo siamo adulti e il processo di conoscersi avviene nel tempo – poco per volta – durante tutto l’anno.

Non significa certo chattare con i propri studenti o mantenere contatti extra–scolastici (quelli, solo in caso finisca il rapporto alunno-insegnante).

L’assegnazione di compiti quali l’elaborazione di testi scritti in cui viene chiesta una descrizione personale / dei propri hobbies / del loro film preferito… qualunque topic sia personale.
Interrogazioni in lingua che prevedano una presentazione della propria persona – questo mantiene viva l’idea di insegnante che da il voto e va rispettato e insegnante a cui interesso IO, studente.
Suggerisco comunicazioni personali con gli studenti – una disponibilità data anche extra-orario, in caso volessero suggerimenti su letture o correzioni di elaborati – ma SOLO tramite posta elettronica (anche questo, mantiene un certo distacco).

Un buon Insegnante, inoltre, è disponibile e non giudica negativamente alcun intervento – anche se poco pertinente: è giusto però, far notare quando si perde il focus.

Non riservatevi di punire chi merita di essere punito – anche questo è necessario perché vi rispettino ma tenete sempre un equilibrio tra “danno” e “punizione”.

Ecco Laura…spero di aver chiarito il tuo dubbio con questi pochi esempi!

Assolutamente Silvana! Ti dirò di più, forse in prima persona dovrei rimettermi in gioco e seguire quanto hai suggerito.
Mi rendo conto che tante volte queste accortezze mi mancano e se non mancano, non sono finalizzate al giusto obiettivo!

Ti ringrazio Silvana – questo è l’atteggiamento! Suggerimenti pratici e utili!

Ne approfitto per pubblicare il link che mi ha inviato: https://pdfs.semanticscholar.org/aa56/1ec94222106e367cde1aed0bc308b74b3297.pdf

Care colleghe, buongiorno/buonasera a tutte! Beh… avete creato una sorta di manuale da seguire con questi post  
Grazie!

Insomma… sembra manchi un solo punto di cui ancora nessuna a parlato… ne approfitto così da rendere il mio intervento utile

Be prepared!
Mi è subito venuto in mente quanto vissuto lo scorso anno a scuola con alcune colleghe!
Purtroppo non tutti siamo trasportati dalla passione per questo lavoro e lo scorso anno mi è capitato di assistere a lezioni tenute dai conversatori che non avevano ne capo ne coda…non mi piace parlar male di nessuno, ma mi sento di far notare quanto sia fondamentale che una lezione sia pianificata nel minimo dettaglio –innanzitutto perché non si annoino, perché vengano continuamente stimolati e the last but not the least… perché la lezione abbia un obiettivo!
Ha già spiegato Alessandra l’importanza della motivazione, mi sento solo di aggiungere che questa va lavorata ad OGNI LEZIONE e per farlo bisogna essere PREPARATI.
Inoltre, dimostrerete ai vostri studenti quanto tenete a loro e non solo al vostro lavoro – guadagnerete sicuramente il rispetto e…tutto torna: più abilità nel class management!

Insomma… mi sembra di capire che rispetto, conoscenza, motivazione, feedback siano un po’ le parole chiave da tenere presente!
Sarebbe bello avere una sorta di copione di regole da seguire ogni tanto… non è sempre facile sapere come comportarsi, soprattutto se le situazioni sono improvvise e magari del tutto nuove.
Forse, avere delle regole da seguire possono aiutare a gestire anche le situazioni di emergenza.

Laura, hai ragione – avere un decalogo di regole da seguire è un aiuto da non sottovalutare.
Ecco perché mi sento di riproporvi quanto elaborato da un collega a proposito del classroom management.
Vi riporto qui le 10 regole che aveva presentato – cosicché tutte possiate farne tesoro.

1. Quando un alunno non si sta comportando nella maniera appropriata, scrivete il suo nome alla lavagna – come “avviso”, “warning”. Se continua, date un compito disciplinare, non una nota: esercizi grammaticali da svolgere a casa o in classe. Prima che questo accada è bene spiegare loro quali saranno i provvedimenti disciplinari che adotterete.
2. Non appena vedete i vostri studenti, la prima cosa da fare quando si presentano alla vostra porta è fermarli: non lasciateli entrare fintanto che non saranno attenti e calmi. Ci vorranno 10 minuti? Prendeteli.
3. Muovetevi lentamente. Questo avrà un effetto calmante sui vostri studenti. Inoltre, vi renderete conto che sia voi che i vostri studenti raggiungerete l’obiettivo desiderato.
4. Provate a sussurrare le istruzioni, a voce molto bassa – dovranno per forza essere completamente in silenzio per potervi sentire.
5. Fate delle pause – quanto ritenete necessario
6. Non dimenticate di ringraziare e dare feedback positivi agli studenti che si comportano adeguatamente.
7. Conto alla rovescia partendo da 5 o fate partire un timer: questo è il tempo che i vostri alunni avranno a disposizione per sedersi e far silenzio.
8. Create un sistema a punti – consiglio alla lavagna, così che gli alunni ne siano consapevoli. Non dimenticate di tenere i punti costantemente aggiornati. Dare punti, toglierli, date badges o premi, metteteli in competizione l’uno con l’altro – fate sì che la classe salga di livello.
Esempi:
- Compiti a casa: 3 punti
- Buona condotta: 4 punti
- Cooperazione o interazione 2 punti
9. Cambiate i posti, prima che entrino in classe. Non solo la posizione dei banchi ma anche gli accoppiamenti di modo che cambino le relazioni – questo farà capire loro che il cambiamento è nell’aria: il vecchio modo di lavorare non funzionerà più, da quel momento in poi.  
10. Sedetevi dietro e osservateli per un paio di minuti – quando gli studenti non si comportano bene, sedersi dietro di loro aiuta a capire che cosa accade e chi effettivamente è la causa del problema. Prenderete soluzioni in base a quanto osservato, ma prima fate capire loro che ci saranno conseguenze, anche semplicemente spostandoli di banco. Se li osserverete per un po’, si accorgeranno e inizieranno a prestare attenzione poiché confusi dal vostro silenzio: ecco, ora potete agire e dare le punizioni che meritano in caso di cattiva condotta.